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RADIOFREQUENZE E DANNI DELLE API

UNA RICERCA

L’apicoltura urbana ha guadagnato interesse negli ultimi anni. Le api collocate in città, sui tetti degli edifici, sono esposte a molte fonti di campi elettromagnetici di diversa frequenza e intensità. Una ricerca ha ampliato le conoscenze sull’impatto dei campi elettromagnetici sulla fisiologia e sul comportamento delle api da miele.

 

OBIETTIVI DELLA RICERCA

La ricerca ha verificato come i campi elettromagnetici a radiofrequenza influenzino negativamente la nutrizione delle api da miele

https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/24750263.2024.2308550

 

MATERIALI E METODI

È stato analizzato il livello di proteine totali, glucosio, trigliceridi e attività TAS nell’emolinfa delle api. Questi parametri indicano il livello di nutrizione dell’ape. L’esperimento ha coinvolto api operaie della Carniola (Apis mellifera carnica L.) di 2 giorni. Le api sono state esposte a campi di 12 V/m, 28 V/m e 61 V/m per 0,25, 1 e 3 ore. L’emolinfa è stata prelevata da 40 api operaie vive di ciascun gruppo subito dopo l’esposizione, rimuovendo le antenne con pinzette sterili.

 

CONCLUSIONI DELLA RICERCA

L’attività dei marcatori biochimici (proteine totali, TAS e trigliceridi) nell’emolinfa delle api dei gruppi a 12 V/m e 28 V/m ha mostrato differenze statisticamente significative rispetto al gruppo di controllo nella maggior parte dei casi. Secondo i dati riscontrati nella ricerca, i campi elettromagnetici a radiofrequenza disturbano la nutrizione delle api. I cambiamenti negli indicatori analizzati possono avere effetti a lungo termine condizionando la sopravvivenza della più importante specie di impollinatori al mondo.

Dott. Paolo Orio

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