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MORTI SUL LAVORO: UN PO’ DI DATI

A poca distanza dalla tragedia di Bargi e dalla tragedia di Casteldaccia (Palermo), dove sono cinque gli operai morti per aver respirato, durante lavori di manutenzione di una vasca fognaria, idrogeno solfarato prodotto da liquami con una concentrazione dieci volte superiore al limite, poniamoci due quesiti:

– La tragedia dei tanti morti sul lavoro è solo italiana?

– E ci sono dei settori più a rischio?

 

LA SITUAZIONE IN EUROPA

Non è semplice fare dei confronti con altri Paesi su infortuni e decessi sul lavoro, perché i dati raccolti da enti  ci mettono qualche tempo a consolidarsi. Secondo l’analisi di Eurostat, la Francia è lo Stato europeo con più decessi sul lavoro in rapporto alla popolazione, mentre l’Italia è al 12° posto – più o meno a metà – e la Germania al 25° posto con un numero di vittime molto basso

 

I DATI ITALIANI

Guardando al nostro Paese, secondo i dati Istat e Inail il Sud è più colpito dalle morti sul lavoro rispetto al Centro e al Nord. Tuttavia va considerato che ci sono settori più a rischio incidenti e che sono quelli più presenti al Nord. Quindi questo vuol dire che nel Meridione c’è una problematica diversa da analizzare

Ma quali sono questi settori più a rischio? Il 19% delle morti sul lavoro avviene nelle costruzioni. Seguono trasporto e magazzinaggio (14%), manifattura (13%) e commercio (8%)

Dai dati Inail emerge anche come il 22% dei decessi sia di lavoratori stranieri, una percentuale molto elevata che assume una certa rilevanza se si tiene presente che queste persone rappresentano il 10% della forza lavoro.

Nel 2023 il 59% dei morti sul lavoro aveva più di 50 anni, mentre il 24% era fra i 35 e i 49 anni e il 17% under 35.

 

INCIDENTI MORTALI PLURIMI

In Italia ogni anno ci sono tra i 30 e i 40 incidenti mortali plurimi, che coinvolgono quindi più di una vittima. Secondo dati  Inail, nel 2023 i decessi sul lavoro sono stati quasi tre al giorno per un totale di oltre 1.000 infortuni mortali.

 

LA SICUREZZA E’ UN DOVERE NON E’ UN LUSSO. CIVICRAZIA: INTERVENIRE SUBITO!

La sicurezza non è un costo, né tantomeno un lusso. La sicurezza è un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni lavoratore. La dolorosa progressione delle morti e degli incidenti sollecita una urgente e rigorosa ricognizione sulle condizioni di sicurezza nelle quali si trovano a operare lavoratori. Morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo di lavoro è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, soprattutto quando dietro agli incidenti si scopre la mancata o la non corretta applicazione di norme e procedure.

Fabio Riccio

 

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