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MORTI SUL LAVORO: ANCORA TROPPE VITTIME

Altre due vittime nelle ultime 24 ore in incidenti sul lavoro: a perdere la vita sono stati due uomini di 23 e 66 anni. L’ultimo incidente in ordine di tempo si è verificato nella periferia di Stornara, nel Foggiano. Un giovane operaio di 23 anni era impegnato in lavori per la messa in opera di un impianto di irrigazione quando sarebbe stato travolto e schiacciato dal materiale accumulato sul bordo dello scavo. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e carabinieri che stanno facendo verifiche per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.

Poche ore prima, nella tarda serata di lunedì, un uomo di 66 anni, originario di Cesena, ha perso la vita schiacciato dalla motrice di un camion nel piazzale di uno stabilimento a Mosciano Sant’Angelo, in provincia di Teramo. Secondo una prima ricostruzione dell’incidente, sembra che l’uomo stesse attraversando il piazzale quando è stato travolto dal camion, guidato da un collega autotrasportatore che non si sarebbe accorto di lui. Per recuperare il corpo è stato necessario l’impiego di una gru. Vittima e autista erano dipendenti della stessa ditta di autotrasporto.

 

SERVE UNA SVOLTA!

Non se ne può più dei continui infortuni e morti che accadono sul lavoro. Ogni volta il copione prevede che si dicano parole indignate, sempre le stesse come: mai più, non si deve morire sul lavoro. Poi i sindacati intervengono e i politici promettono l’ennesima revisione del decreto, sempre dopo i gravi infortuni, organizzando uno sciopero e così il rituale si ripete all’infinito: anche loro dovrebbero fare molto di più per la tutela dei lavoratori.

Abbiamo una ottima legge che tutela la salute e la sicurezza sul lavoro ma, se non viene applicata seriamente, da sola non può cambiare le cose. Per fare un confronto, per noi imbarazzante, in Italia abbiamo circa mille morti sul lavoro all’anno mentre, in Gran Bretagna, un Paese assolutamente comparabile con il nostro, i morti sul lavoro si aggirano sui 150 all’anno.

 

LA BATTAGLIA DI CIVICRAZIA

Davanti a queste stragi ribadiamo ANCORA che occorre l’immediata istituzione della Squadra specializzata di sorveglianza ossia un’unità che sorveglia attivamente sulla effettiva formazione del lavoratore, prima di essere adibito alla mansione da svolgere, che verifichi che le attrezzature e le macchine siano a norma, che siano approntate tutte le tutele.

In questo modo si può salvaguardare la vita e la salute del lavoratore.

Fabio Riccio

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