Set 21, 2020 | Battaglie | 0 commenti

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MACROREGIONE MEDITERRANEA: IL MODELLO DEL CITTADINO PROTAGONISTA

Ormai è da molti anni che la politica è sempre più distante dai cittadini, da tutti i suoi bisogni e dalla cura dell’ambiente, fonte primaria della vita di tutti gli esseri viventi.
Sotto gli occhi di tutti sono le desertificazioni, lo scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento marino, le pandemie e l’estinzione di molte specie viventi animali e vegetali.
Oggi in Europa, anche a tutela dell’ambiente ma di ogni opportunità di sviluppo, vi sono i Soggetti  che rafforzano la partecipazione dei cittadini e la cooperazione territoriale dei popoli a livello sovrastatale: le cinque Macroregioni che derivano direttamente dal Trattato di Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007.
La Macroregione Mediterranea è, fra le cinque, l’ultima costituita, è in azione dal novembre 2018 e  ha la sua articolazione operativa:
  1. i Gruppi di Azione (Action Groups) della Macroregione Mediterranea finalizzati alla strategia macroregionale, ciascuno con Responsabili e Coordinatore, nella composizione via via aggiornata della segreteria organizzativa sulla base degli incarichi espletati e dei riscontri in merito;
  2. il Comitato dei Coordinatori degli Action Groups della Macroregione Mediterranea;
  3. l’Assemblea della Macroregione Mediterranea (il Parlamento Mediterraneo di cui fanno parte i Responsabili degli Action Groups).
    E’ in azione, inoltre, un’articolata Struttura, a stretto contatto con i suddetti Organi Macroregionali, costituita da Uffici e Redazioni per l’esercizio delle attività, con Direttori, Vice Direttori e Responsabili, autocollocatisi meritocraticamente per capacità e impegno.
    Ciò che è molto rilevante è che tale Processo partecipativo, sempre aperto, non passa attraverso la mediazione partitica ma è basata su un’Autocollocazione partecipativa personale dei Cittadini che possono assumere, con il solo impegno, le più alte funzioni.

La Macroregione Mediterranea rappresenta, pertanto, avendo utilizzato fino in fondo il proprio potere autoorganizzatorio, il Modello Civicratico che noi auspichiamo anche nello Stato rispetto alla crisi della democrazia basata sulla delega. I partiti restano con il loro ruolo di portatori di visioni politiche ma non sono più i padroni delle Istituzioni.

Inutile negare  che:
1) il modello in crisi basato sull’imposizione della delega, sulla manipolazione con denaro e clientele e sullo strapotere di oligarchie dominatrici dei partiti
2) e il modello civicratico emergente basato sulla partecipazione, la competenza e il potere del singolo Cittadino
sono le due strade che determineranno il prossimo futuro del dibattito politico.
La cosiddetta “democrazia diretta”, cresciuta comunicativamente per la crisi della democrazia delegata, si è tradotta nella nuova manipolazione di padroni di piattaforme digitali che scelgono e sottopongono quesiti prefabbricati e che costringe persone intelligenti ad andare a raccogliere i “mi piace” di idioti; insomma una nuova forma di delega manipolativa, una variante rientrante nel primo tipo.
La vera “democrazia diretta” ossia la vera possibilità di essere direttamente Protagonista è il Modello Civicratico, oggi vivo nella Macroregione Mediterranea e che presto vivificherà tutte le Istituzioni.

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