Oggi in Italia si registra una diffusa insofferenza e sfiducia verso la malapolitica e verso la malamministrazione.
Civicrazia le combatte e chiede:
- La garanzia di nomine pubbliche e trasparenti, in base a criteri di merito e competenza. Civicrazia chiede per tutte le alte funzioni (Enti, Aziende, Autorità…) curriculum vitae della persona.
- Il Codice deontologico del pubblico amministratore improntato a valori e procedure che diventino il “modus operandi” quotidiano della pubblica amministrazione e di ogni pubblico potere.
- Il Difensore Civico Nazionale, davvero indipendente, affinchè il cittadino abbia immediata tutela verso omissioni, abusi e negligenze del potere pubblico centrale, così come Difensori Civici locali indipendenti, con poteri e mezzi.
- La valorizzazione del ruolo delle associazioni e l’accoglimento delle loro giuste richieste a tutela del cittadino.
In Campania queste piccole regole sembrano proprio non essere rispettate. Infatti a settembre il neoeletto presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha designato i componenti della giunta regionale, non senza polemiche. All’inizio in programma poche erano le donne in squadra scelte dal Governatore e non veniva rispettato il principio di una presenza equilibrata tra donne e uomini.Dopo la designazione, con carattere pubblico si è verificato il mancato rispetto dell’obbligatoria equilibrata presenza (con il numero degli uomini che era più del doppio rispetto alle donne).
Come sempre il Difensore Civico Regionale, Avvocato Giuseppe Fortunato, da sempre attento ad atti discriminatori, ha affermato che “la Giunta va corretta” e va corretto il comportamento altamente lesivo verso il rispetto e la figura della donna.
Anche facendo riferimento a una legge regionale (7 agosto 2020 n.37), il Difensore Civico Regionale si è soffermato soprattutto su comportamenti discriminatori da parte di un Presidente che viola l’equilibrio sancito dallo Statuto.
Insomma “qualunque donna campana che dimostri il possesso dei requisiti di Assessore, è lesa da una nomina non rispettosa di tale precetto e può ottenerne l’annullamento giurisdizionale”.
Infatti questo è già avvenuto: una sentenza del TAR Campaniaaveva annullato le nomine irrispettose della “presenza paritaria”, la Regione Campania avava impugnato e il Consiglio di Stato aveva giustamente confermato la stessa sentenza.
Secondo la nota poi, se l’equilibrata presenza non significa “presenza paritaria” e sono indubbiamente possibili oscillazioni, la medesima sentenza evidenzia che occorre “evitare eccessi in un senso o nell’altro”; non è certamente equilibrata una Giunta regionale che vede gli uomini in presenza più del doppio delle donne, essendo le donne tre e gli uomini sette (fra cui il Vice Presidente).
Francesco Neri
0 commenti