Lug 26, 2020 | Battaglie | 0 commenti

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LE BATTAGLIE PER LA MERITOCRAZIA, TESTIMONIANZA FONDAMENTALE PER I GIOVANI DI LAURA DONATO

Nel momento in cui si desidera ardentemente e veramente il ripristino della meritocrazia nel nostro Paese non si può essere limitati alle parole. Bisogna agire.

Come dimostriamo ai giovani che stiamo davvero lottando per un sistema più giusto e meritocratico? Ci troviamo davanti ad una platea di persone disilluse e che non credono più nelle chiacchiere e nelle belle parole. Finchè non forniamo degli interventi concreti a dimostrazione delle nostre intenzioni, questa giuria ci continua a giudicare colpevoli. Colpevoli di cosa? Di essere esattamente come coloro che fino a questo momento hanno ingannato le speranze dei giovani, perseverando nei favoritismi, nelle raccomandazioni e nel nepotismo.
E allora combattiamo. Mostriamo le prove del nostro operato con annessi risultati. Sono questi che contano. La sfiducia e lo scoraggiamento sono infatti arrivati ad un punto tale da non permettere ai giovani di apprezzare le buone intenzioni. Vogliono i risultati. Vogliono vedere che, non solo c’è l’intenzione ma c’è anche la possibilità di successo. Notiamo infatti che la voglia di ricominciare ad avere fiducia in un sistema che funzioni e sia proattivo nei confronti delle nuove generazioni esiste ed è molta. Con tutto che negli ultimi decenni sia stato fatto di tutto per reprimere e cancellare il principio meritocratico, il desiderio da parte dei cittadini di vedere valorizzato il proprio impegno non si è assopita. È sempre presente anche se profondamente ferita. Rendiamo quindi fieri di noi questi giovani che vorrebbero l’opportunità di essere apprezzati e valorizzati.

Gli interventi sono stati fatti. Il Difensore Civico Avvocato Giuseppe Fortunato ha dato prova in molteplici occasioni di avere a cuore questa problematica. Lui crede nella spinta dei giovani e nelle loro potenzialità. Per poter dare loro il giusto spazio e le possibilità bisogna fare pulizia. È inevitabile che guardandosi intorno non si faccia caso alle carenze di molti settori del nostro Paese. Ci si chiede spesso come mai vada tutto a rotoli. Possibile che chi gestisce questi settori non sia in grado di capire quali siano le disfunzioni? Delle volte succede che le possibili soluzioni a determinati problemi e disagi siano anche lampanti. Quindi come mai non vengono attuati interventi in merito? Le motivazioni sono molte ma quelle che possono venire in mente molto di frequente legano queste disfunzioni a un profondo disinteresse da parte di chi ha in gestione il settore in questione. Già questa motivazione è da considerare grave in quanto chi ricopre cariche importanti dovrebbe essere motivato da un grande senso di responsabilità nel far procedere tutto nella maniera giusta. È il suo lavoro e viene pagato per questo. In molte occasioni i malfunzionamenti sono dovuti anche ad una mera mancanza di capacità di assolvere ai propri doveri. Facciamo subito un esempio. L’Ente Autonomo Volturno ha collezionato negli ultimi anni una lunga serie di medaglie al mal funzionamento.
Ormai famoso per disagi, ritardi e corse non affidabili, l’ente dei trasporti campani non brilla per la sua efficienza. Questa problematica è stata ancora di più sentita dai cittadini dalla fine della quarantena dovuta al Coronavirus. Si ricomincia ad uscire di casa, si riprende il lavoro e, nei limiti del possibile, una vita normale. Ma di normale ad oggi c’è ben poco. Sono in molti a vedere il proprio posto di lavoro in una condizione precaria. Vista la condizione dell’economia attuale sono stati in molti a perdere il lavoro a causa delle ingenti perdite finanziarie delle imprese. La tensione è quindi alle stelle e i cittadini hanno raggiunto un livello di stress altissimo. È inconcepibile che un Paese che voglia rimettersi in piedi dopo aver vissuto una grave emergenza, debba combattere con corse dei mezzi pubblici saltate, ritardi infiniti e malfunzionamenti. Si arriva quindi a chiedersi a cosa siano dovuti questi problemi. Per giungere a comprendere le cause reali di un problema di deve arrivare all’origine della catena di responsabilità. E qui viene il bello. Grazie all’intervento del Difensore Civico, si è potuto far luce sul motivo reale per cui  il Dott. Umberto De Gregorio, a capo dell’Ente Autonomo Volturno, non sia riuscito ad arginare e risolvere tali problematiche. La ragione è che non può farlo. Si può chiedere ad un pesce di arrampicarsi su un albero? No!
E infatti il Dott. Umberto  De Gregorio non ha i requisiti previsti dalla legge ossia non ha le competenze adatte per gestire l’Ente Autonomo Volturno. Come gli si può chiedere di gestire un qualcosa che lui non conosce? Ad ogni individuo dotato di raziocinio viene da dire che questa storia non ha senso.
Ed ha ragione! Cosa ci fa il Dott. Umberto De Gregorio a capo dell’Ente Autonomo Volturno? Senza stare a sottolineare ciò che è ovvio, ovvero che il suo stipendio è sicuramente un’ottima motivazione per ricoprire una carica di cui non sa assolvere i doveri, limitiamoci ad osservare che gli è stata sostanzialmente regalata una posizione di alto livello ingiustamente. Ciò che il Difensore Civico ha sottolineato è la mancanza di una procedura corretta nella nomina. Tale procedura dovrebbe seguire un iter di valutazione di competenze, titoli e professionalità per individuare chi risponde alle giuste caratteristiche richieste e adatte al ruolo. Lo studio del curriculum vitae dei candidati è fondamentale per accertarsi che chi verrà scelto tra i candidati avrà le caratteristiche adatte a garantire una gestione ottimale. Nel caso dell’Ente Autonomo Volturno questa procedura non è stata seguita. Il Dott. Umberto De Gregorio è stato collocato al vertice della gestione dell’ente campano dei trasporti senza tenere conto dell’inadeguatezza delle sue competenze in materia. Il Difensore Civico ha messo il punto alla questione. Un’ingiustizia del genere non può essere tollerata.
Il ricorso presentato dal Difensore Civico Avvocato Giuseppe Fortunato ha messo in evidenza come siano state scorrette le procedure di nomina dell Dott. Umberto De Gregorio. La procedura non è stata trasparente e non sono state considerate le reali qualità e competenze che dovevano essere dirimenti per l’assegnazione del ruolo.
Ora stiamo sollecitando le risposte agli interventi del Difensore Civico campano.
Questa è una testimonianza fondamentale per i giovani. La lotta per far tornare la meritocrazia nel nostro Paese è cominciata e questo ne è solo un esempio. Se si poteva pensare che queste azioni fossero sterili e non portassero a dei risultati reali, il risultato dell’intervento del Difensore Civico Avvocato Giuseppe Fortunato è la prova concreta che vale la pena lottare. Esiste chi crede nella meritocrazia e nel dare il giusto valore all’impegno. Possiamo dimostrare così ai giovani che esiste ancora la speranza ed è molto più concreta di quanto ci si possa aspettare. Non sono solo parole ma azioni. Per ottenere questi risultati bisogna crederci e mettersi in campo, rischiare. Molto coraggio e ispirazione si può trarre da questa esperienza. C’è molto ancora per cui combattere e fino a che ci sarà qualcuno che lotterà con impegno e dedizione ci sarà speranza. Non aspettiamo però che sia sempre qualcunaltro a combattere per noi. Siamo tutti in campo e per ogni atto di coraggio e di impegno, facciamo tutti un passo avanti verso la soluzione!

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