La diversità
Ben vengano in un contesto libero e moderno i diritti per tutti, l’omogeneità di valori e comportamenti. Tuttavia continuo a pensare che il mondo debba vivere fondandosi principalmente sulla Diversità, sull’attrazione di realtà diverse, su quella straordinaria risorsa che è lo scoprire il diverso da sé. L’uniformità, la monotonia, l’unidimensionalità sono le vere nemiche del vivere. In politica si manifestano col “pensiero unico”, il potere schiacciante dei regimi dittatoriali; in economia nel “mercato unico” meccanismo perverso che annienta il consumatore; in urbanistica generano città standardizzate, i cosiddetti “non luoghi”, che spaventano per la loro noiosa ripetitività; nel mondo della cultura generano le mode che trasformano gli uomini in greggi di imbecilli e di insulsi.
Si vuole appiattire tutto, si tenta di integrare persino le etnie diverse, scordando che la bellezza sta nella Diversità di culture, fedi, razze con la loro musica, il loro abbigliamento, le loro proprie fisionomie. Si prova ad annullare la differenza tra uomo e donna, senza accorgersi che la loro naturale diversità è una immensa ricchezza che stimola creatività, gioia e dà senso dell’esistenza.
Forse tutti noi abbiamo bisogno di tornare alla grande intuizione del filosofo greco Eraclito per il quale “irrefrenabile è l’attrazione degli opposti”, prima legge dell’universo e dell’umanità.
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