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Gen 14, 2022 | Interviste Pirellone | 0 commenti

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CONSIGLIERE REGIONALE LOMBARDIA MARCO FUMAGALLI

INTERVISTA A MARCO FUMAGALLI

CONSIGLIERE REGIONALE LOMBARDIA

 

Domanda: “L’immagine della Lombardia sembra essere stata offuscata da una gestione della pandemia
che molti indicano come inadeguata e che adombrano la definizione di Milano come
capitale economica e morale d’Italia. È una corretta rappresentazione della situazione che si
sta vivendo?”

Risposta: “In realtà Milano non è più la capitale morale fin dai tempi di Mani Pulite, anche se a onor del vero
dubito che una tale inchiesta, che ha portato alla fine delle Prima Repubblica, potesse raggiungere
simili risultati se non fosse stata condotta nel capoluogo lombardo. In quell’occasione i lombardi si
strinsero a protezione del pool che poté così arrivare alla fine dell’inchiesta condannando un intero
sistema politico. A distanza di quasi trent’anni la situazione è forse peggiorata. Durante il mio
mandato di Consigliere Regionale mi sono occupato di una vicenda incredibile, in cui una società
pubblica, la AeB di Seregno, è stata ceduta ad A2A a seguito di un’operazione di integrazione
societaria, che a detta degli stessi fautori, rendeva superfluo l’esperimento di una procedura ad
evidenza pubblica. Dopo un’intensa battaglia giudiziaria il Consiglio di Stato ha annullato la
delibera del Consiglio Comunale che approvava l’operazione, ma nessuno è ancora intervenuto a
riportare l’azione amministrativa nell’ambito della legalità. Insomma “giustizia l’è morta”
sembrerebbe. Se le istituzioni non rispettano le leggi, mi chiedo come possano pretendere di
essere da esempio per i cittadini”.

 

Domanda: “In questo momento il Consiglio Regionale sta discutendo la riforma della legge regionale
sulla sanità, ci sono elementi innovativi tali per cui questa norma possa migliorare il
servizio sanitario regionale?”

Risposta: “Il passaggio in Consiglio Regionale è un atto dovuto, perché la legge Maroni era una legge
sperimentale, ed essendo scaduto lo scorso anno il termine quinquennale di prova, la Giunta è
intervenuta adottando alcune delle prescrizioni inviate dal Ministero. In realtà sui punti di maggiore
interesse, cioè la “disorganizzazione” in ATS e ASST, anziché in ASL, Aziende Ospedaliere e
distretti, la normativa lombarda continua ad essere difforme dal modello previsto dai principi
generali stabiliti dalle norme nazionali. Come se non bastasse non si vuole nemmeno cercare di
regolamentare in modo più trasparente il rapporto con il privato. Un tema che invece dovrebbe
essere prioritario, all’interno di un’istituzione regionale il cui ex Presidente Roberto Formigoni è
stato condannato per corruzione proprio nell’ambito di scandali che riguardano il sistema sanitario
privato. Anziché fare tesoro dei propri errori, sembra che in Regione Lombardia prevalga il
concetto del proseguire sulla strada della contrapposizione politico – istituzionale con il Governo in
chiave autonomistica e di pura speculazione politica”.

 

Domanda: “Quali altre criticità ravvisa nell’ambito della discussa gestione del potere da parte del
Presidente Fontana, coinvolto in diversi scandali, fra cui quello legato alla fornitura di
camici da parte di Dama Spa”.

Risposta: “Sarà la magistratura a valutare eventuali responsabilità penali, mentre quelle politiche sono sotto
gli occhi di tutti. Anche della stessa maggioranza che di fatto ha commissariato il Presidente
Fontana con la nomina di Letizia Moratti a Vicepresidente. Nel complesso tutta l’azione di governo
è viziata da una gelosa conservazione del potere. Basti pensare come a fronte di una nomina
dell’ex difensore civico regionale, annullata dal Consiglio di Stato per carenza di titoli, si sia
proceduto a nominare un nuovo soggetto che ha solo meriti di tipo politico. Non solo, quando ho
chiesto la possibilità di audire i candidati per procedere a quella comparazione valutativa prevista
per gli incarichi con alto contenuto di indipendenza, mi è stata negata. Una figura importante come
il difensore civico regionale dovrebbe essere selezionato in base a criteri di indipendenza dal
potere politico, oltre che per una comprovata preparazione. Aspetti di cui, la mancata audizione, ha
reso impossibile accertarsi. Non sarebbe la prima nomina che viene compromessa, per effetto di
violazioni nell’ambito del relativo procedimento e ciò rende l’azione di Regione Lombardia
fastidiosamente al limite delle proprie competenze”.

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