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Gen 17, 2022 | Interviste Pirellone | 0 commenti

Tempo di lettura: 8 minuti

CONSIGLIERE REGIONALE LOMBARDIA BARBARA MAZZALI

INTERVISTA A BARBARA MAZZALI

CONSIGLIERA REGIONE LOMBARDIA

 
 
Domanda: “Consigliere Mazzali, il suo impegno per la ridefinizione del sistema dipendenze in Regione Lombardia è sicuramente uno degli aspetti più significativi della sua recente azione politica. A un anno dalla sua approvazione, ci racconta perché è così importante e quali sono le linee guida della legge sul contrasto delle dipendenze, dalle droghe al gioco d’azzardo?”
 
Risposta: “Sono molto orgogliosa della legge che ha ridefinito il contrasto, la prevenzione e la presa in carico delle dipendenze in Regione Lombardia. Gli aspetti più significativi sono stati l’istituzione di un Comitato di indirizzo che collabora con la Giunta e l’organizzazione di una rete diffusa delle dipendenze presso ogni Ats. Con la riforma abbiamo individuato tre aree specifiche che definiscono il sistema di cura regionale: prevenzione/diagnosi-cura/reinserimento; l’adeguamento entro 12 mesi dei servizi ambulatoriali; l’istituzione di una equipe specializzata ospedaliera presso ogni Ats; un coordinamento di prevenzione presso la Direzione Generale Welfare per la presa in carico dei minori. Ora esiste un tavolo di lavoro che vedrà coinvolti tutti gli enti istituzionali, da quello giudiziario, agli ordini delle professioni sanitarie, sociali e degli avvocati, che possono contare su una revisione del sistema autorizzativo e di contrattualizzazione, lasciando però invariati gli standard strutturali delle attuali comunità educative accreditate al sistema. Una legge che valorizza del terzo settore, del volontariato coinvolgendolo nei progetti di prevenzione, nei programmi di cura e per finire di reinserimento sociale; il sostegno a progetti di studio e ricerca. In particolare  abbiamo inserito tirocini di apprendimento nei contesti lavorativi attraverso corsi di formazione e attività che supportano chi ha intrapreso il difficile percorso per uscire da questo tunnel. Un altro punto di forza è l’istituzione di luoghi dedicati ai minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria o con problematiche gravi. In parallelo misure specifiche di supporto anche per le loro famiglie. Il mostro della droga non risparmia i giovanissimi e per loro dobbiamo costruire un percorso speciale sostenendo le loro famiglie nella difficile gestione di questo problema. Se non possiamo alleviare le sofferenze di una madre e di un padre che vedono il figlio inghiottito dalla droga, possiamo e dobbiamo però tendergli la mano ed essere per loro un supporto e un porto sicuro”.
 
 
Domanda: “Un altro tema che la vede sempre in prima linea è la difesa del “diritto alla vita” e della famiglia tradizionale, ci spiega le ragioni di questa battaglia?”
 
Risposta: “Dall’inizio del mio mandato come Consigliere Regionale ho fatto mie le battaglie in difesa della Vita e della Famiglia. Credo che gli amministratori abbiano un ruolo fondamentale contro la deriva relativista dei nostri tempi. Sono sempre  in prima linea per difendere e promuovere la vita umana dal concepimento alla morte naturale e per garantire il diritto alla libertà di educazione. In particolare, mi sono già schierata contro l’approvazione del disegno di legge Zan e continuerò a farlo. Credo infatti che la demografia sia il cuore del futuro del Paese, la nuova questione sociale. Non può esistere vero rilancio economico senza un rilancio delle nascite. Le nostre città stanno invecchiando in maniera estremamente veloce, senza che vi sia un ricambio generazionale, ciò provoca ripercussioni sociali drammatiche nel prossimo futuro: questo richiede lo sviluppo di strategie a lungo termine, quali politiche più mirate di sostegno alle famiglie. E’ necessario un piano d’azione per il futuro, cercando di intercettare anche le risorse del PNRR per trasformare il sistema di politiche familiari in una incisiva macchina amministrativa di sostegno alla natalità, con espliciti interventi orientati a recuperare equità nell’imposizione tributaria e fiscale, favorendo la conciliazione nel mondo del lavoro, in particolare delle madri, sviluppando politiche abitative a misura di famiglia e, non ultimo, dotando le città di strumenti anche culturali che invertano la rotta e il pensiero che ha portato al modello materialista dominante. Il mio obiettivo è far sì di tornare a vedere la famiglia come prima cellula fondante della società. Sono convinta che solo andando in questa direzione ci possa essere un rilancio generale di tutto il sistema, si pensa sempre solo al lato economico, ma io penso che una famiglia che venga messa in condizione di passare più tempo insieme serenamente possa far crescere ragazzi con una maggiore testa sulla spalle in modo anche da evitare tutte le problematiche di bullismo e disturbi alimentari senza lasciare mai indietro nessuno, in primis i disabili, ma anzi creando i presupposti di una vera e sana integrazione”.
 
 
Domanda: “E ora parliamo di un altro argomento importante, che tocca il tema della Legalità molto caro al suo Partito, Fratelli d’Italia. La Commissione Consiliare di cui lei fa parte ha dato parere favorevole alla candidatura di De Vecchi per la carica di Difensore Regionale, cioè il garante della Legalità nei rapporti tra Pubblica Amministrazione e Cittadini, ma proprio De Vecchi (si è scoperto recentemente) ha omesso di dichiarare incarichi coperti (come richiesto dalla legge regionale) e addirittura ha dichiarato falsamente un Master Universitario mai conseguito, spacciando per tale un Corso di Aggiornamento aperto a tutti e senza alcun esame finale. Posso chiederle quale è la sua personale posizione in merito a questa situazione? Riterrebbe opportuno avanzare una sua richiesta alla Commissione di cui fa parte invitandola a riunirsi per valutare questa situazione che solleva molti dubbi sulla effettiva tutela che il Cittadino e le Associazioni possano avere a garanzia della Legalità?”
 
Risposta: “Un’ingiustizia fatta all’individuo è una minaccia fatta a tutta la società, scriveva Montesquieu. Fratelli d’Italia è da sempre in difesa della Legalità presupposto dello stato di diritto, della società civile e della nostra economia. Chi ricopre ruoli ed incarichi pubblici ha il dovere di improntarli alla trasparenza, alla lealtà, all’onestà, alla coerenza e al rispetto. Indubbiamente la carriera professionale dell’Avv. De Vecchi non lascia dubbi su competenze e profilo adeguato al ruolo che gli è stato affidato anche se noi come Fratelli D’Italia votammo un altro candidato. Non nascondo che dopo quanto accaduto per il caso del suo predecessore Carlo Lio, proprio in qualità di garante della legalità, De Vecchi doveva prestare più attenzione alla coerenza delle informazioni che ha presentato quando si è candidato. Il mio auspicio è che si possano chiarire velocemente nelle sedi opportune come il Consiglio regionale o dinanzi alla magistratura  tutte le incoerenze evidenziate. Dopo la giusta trasparenza sui fatti, sarà possibile procedere  serenamente, avendo capito  se l’incarico è stato legittimamente assegnato o no. Fratelli d’Italia sarà SEMPRE dalla parte della Legalità, dove è sempre stata”.

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