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BULLISMO E CYBERBULLISMO: ANDATE IN FERIE!

Estate: proviamo a mandare in ferie il bullismo e il cyberbullismo.

 

Quando arriva l’estate. Quando arriva l’estate  arriva il tempo delle vacanze, di spensieratezza, di pausa dagli impegni scolastici. La fine della scuola comporta, inevitabilmente, una pausa dai luoghi della quotidianità scolastica. Questo periodo di vacanza non coincide però con un minore uso di smartphone, tablet ecc. e neppure di minore presenza sui social, anzi tutt’altro.

Potenza dei social. Il periodo estivo costituisce, infatti, un momento a rischio, perché molti ragazzi vittime di bulli, sebbene lontani dagli ambienti  scolastici, spesso non riescono  ad allontanarsi dal bullo o peggio dal gruppo, che continua la propria attività persecutoria.

Ciò perché, come sappiamo, la potenza dei social ha tolto il limite spazio-temporale, dando la possibilità di agire a distanza, distesi sotto l’ombrellone a godersi le belle giornate.

Cosa fare per prevenire bullismo e cyberbullismo. È  importante non farsi trovare impreparati. L’invito è certamente rivolto alle famiglie spesso troppo impegnate e troppo assenti per rilevare quei segnali indicatori del comportamento prevaricatore. Ma lo stesso invito è rivolto alle istituzioni scolastiche nel preparare i ragazzi ad una sana identità digitale che gli permette e permetterà, anche al di fuori dai luoghi scolastici, di essere dei ragazzi sani e consapevoli del loro potenziale.

Legge n 92 del 2019. Applicare la Legge n. 92/2019 “Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica”.

La scuola è deputata a insegnare ai ragazzi come usare al meglio le tecnologie e come essere in grado di evitare, usando tecnologie digitali, rischi per la salute e minacce al proprio benessere fisico e psicologico.

La scuola insegna e/o dovrebbe insegnare altresì ai ragazzi  ad essere in grado di proteggere sé e gli altri da eventuali pericoli in ambienti digitali ed essere consapevoli di come le tecnologie digitali possono influire sul benessere psicofisico e sull’inclusione sociale, con particolare attenzione ai comportamenti riconducibili al bullismo e al cyberbullismo.

Scopo della Legge 92/2019. Lo scopo dell’educazione civica è quello  di contribuire a formare cittadini responsabili e attivi e a promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri.

Altri scopi dell’educazione civica digitale. Il fine di tale insegnamento è quello di  sviluppare nelle istituzioni scolastiche non solo la conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni dell’Unione europea, ma, in particolare, promuovere la condivisione e la promozione dei princìpi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale e diritto alla salute e al benessere della persona.

Pertanto, in tema di bullismo e cyberbullismo, la legge n. 92 del 2019 ha come obiettivo quello di creare e gestire l’identità digitale. Occorre, infatti, essere in grado di proteggere la propria reputazione; gestire e tutelare i dati che si producono attraverso diversi strumenti digitali, ambienti e servizi; rispettare i dati e le identità altrui; utilizzare e condividere informazioni personali identificabili proteggendo se stessi e gli altri.

Ruolo della scuola nella formazione di giovani consapevoli. Risulta chiaro come la normativa chieda appunto al sistema scolastico di organizzarsi per costruire negli studenti competenze, utili per un completo sviluppo della loro persona, che comprendano  elementi di comprensione del contesto in cui muoversi e dando loro strumenti per la loro protezione. Ciò in una logica di continuità, nel loro percorso formativo, vitale e professionale.

Scuola e famiglia. Sicuramente è importante che la transizione delle competenze sia fatta sia al corpo docente, che ai ragazzi, ma anche alle loro famiglie. Dunque, al fine di valorizzare l’insegnamento trasversale dell’educazione civica e di sensibilizzare gli studenti alla cittadinanza responsabile, la scuola deve rafforzare  la collaborazione con le famiglie. Solo in questo modo, il bullismo ed il Cyberbullismo possiamo mandarlo in ferie.

Rosaria Salamone, Avvocato 

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