Nel contesto attuale, l’infanzia è immersa in costanti stimoli dai social che potrebbero provocare un’adultizzazione distorta.
Jean Piaget nel suo studio “La psicologia dell’intelligenza” sostiene che i bambini, durante il loro processo di sviluppo, praticano ruoli della vita adulta attraverso il gioco, cioè usando la loro immaginazione giocano a fare il medico, il poliziotto, il pompiere, ecc. Tuttavia, lo studio “Forme di adultizzazione dell’infanzia: Narrazioni in contesti rurali” di Jesline Osorio e Alba Zuleta evidenzia che in diverse occasioni questa forma di imitazione e apprendimento viene sfruttata dai genitori. “Sei molto maturo per la tua età”, è una delle tante frasi che adultizzano un bambino quando il gioco e il divertimento dell’infanzia si trasformano nella pratica di un ruolo adulto, diventando così adultizzazione, una situazione che influisce direttamente sul bambino, poiché assume un ruolo che non è in linea con la sua fase di sviluppo.
Come vengono utilizzati i social dai minori
Come menziona El Blog Infantil, è deplorevole che questa adultizzazione sia presente nella vita quotidiana, possiamo osservarla nella moda, nelle nuove tecnologie, all’interno della famiglia, tra molte altre cose. È per questa serie di stimoli costanti, uniti ai social media, che i bambini oggi creano nuove identità infantili. Narodowski afferma che l’accesso che i bambini hanno a Internet fa sì che ricevano quantità considerevoli di informazioni, venendo così a conoscenza di molte cose, motivo per cui, secondo l’Università di Navarra, i bambini agiscono in modo più indipendente. Inoltre, l’esposizione dei bambini a contenuti su TikTok, YouTube, Facebook, tra altre piattaforme social, li rende vittime di questo fenomeno sociale. Bambini che ballano in modi non adatti alla loro età o l’utilizzo dei bambini per aumentare le visualizzazioni di un video sono esempi delle narrazioni in cui si adultizza un bambino. I dati dell’Istituto Federale delle Telecomunicazioni (ift) hanno rivelato che l’85% dei bambini tra i 7 e gli 11 anni afferma di avere accesso illimitato a Internet. Mentre il 69% ha dichiarato di utilizzare qualche social media, e le piattaforme più utilizzate dai bambini sono WhatsApp con il 66%, YouTube con il 55%, TikTok con il 49%, Facebook con il 34% e Zoom con il 17%.
Gli impatti dei social media
È importante sottolineare che l’uso dei social media provoca problemi psicologici, sociali e fisici tra i bambini. Di conseguenza, diventano vittime di depressione e ansia, ma anche di cyberbullismo, sessualizzazione, tra altri pericoli. Perciò, l’esposizione dei bambini a contenuti e mode che appartengono a una fase più avanzata dell’essere umano è un pericolo per l’infanzia. El Blog Infantil sottolinea l’importanza di vivere l’infanzia nella fase appropriata per evitare di cercarla da adulti, poiché l’adultizzazione dei bambini potrebbe portare ad adulti con comportamenti infantili. Questo, unito ai pericoli associati a questo fenomeno sui social media. Il blog analizza anche come l’adultizzazione derivi da una ricerca compulsiva di immediatezza e futuro, a cui possiamo aggiungere l’esposizione a cui sono esposti i bambini nei contenuti che consumano, che spesso non sono adatti alla loro età.
Lucia Zulema Teruel, tirocinante psicologa
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