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ATTENZIONE: TUMORE ALLA PROSTATA ASSOCIATO AL TELEFONO CELLULARE E AL CORDLESS

ATTENZIONE: TUMORE ALLA PROSTATA ASSOCIATO AL TELEFONO CELLULARE ED AL CORDELESS

PRECEDENTI VALUTAZIONI E STUDI

 

L’esposizione alle radiazioni a radiofrequenza (RF) nell’intervallo di frequenza 30 kHz-300 GHz è stata valutata nel 2011 dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come “possibile” cancerogeno per l’uomo, Gruppo 2B. Tale valutazione si è basata su risultati epidemiologici relativi all’aumento del rischio di glioma e neuroma acustico. I risultati su altri tipi di cancro sono scarsi. Nello studio del National Toxicology program statunitense, è stato riscontrato un aumento dell’incidenza nei ratti maschi di lesioni proliferative nella ghiandola prostatica indotte dalle radiazioni a radiofrequenza. Pertanto, è pertinente studiare un’associazione con il cancro alla prostata negli studi sull’uomo

 

 

OBIETTIVI DELLA NUOVA RICERCA

 

Nella nuova ricerca presa in esame, coordinata da ricercatori svedesi, sono stati analizzati i dati di due studi precedenti, uno sui tumori cerebrali (solo soggetti deceduti; quelli deceduti per cancro alla prostata sono stati definiti come casi) e un altro sul cancro alla prostata (soggetti viventi) che includeva domande simili sull’uso di telefoni cellulari o cordless.
https://www.fortunejournals.com/articles/use-of-mobile-and-cordless-phones-and-the-association-with-prostate-cancer.html

 

 

CONCLUSIONI EMERSE DALLA NUOVA RICERCA

 

In conclusione, questa nuova ricerca ha evidenziato un aumento del rischio di cancro alla prostata associato all’uso di telefoni cellulari o cordless. Il rischio aumenta con la latenza e l’uso cumulativo in ore. Inoltre, il rischio era più elevato nei casi di cancro più aggressivo in base al punteggio di Gleason, al PSA e al profilo ad alto rischio. L’OR più elevato è stato riscontrato tra i soggetti con ereditarietà per il cancro alla prostata. Riporre lo smartphone nella tasca anteriore dei pantaloni non rappresenta un atteggiamento precauzionale .

 

Dr. Paolo Orio.

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