Ott 5, 2017 | Notizie | 0 commenti

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STATO, REGIONI E SANITÀ: UNA SFIDA PER LO STATO SOCIALE

Stato, regioni e sanità: Una sfida per lo Stato Sociale

 
Sembra che lo Stato sia riuscito a contenere i costi del servizio Sanitario Nazionale con l’eliminazione del disavanzo e riportando in equilibrio i bilanci. Ma a quale prezzo? Con tagli alle prestazioni e con un aumento del divario e, dunque, creando disparità tra i cittadini delle diverse regioni italiane. La salute è diventata un bene di lusso, per cui della stessa si fa a meno. I tentativi di smantellare lo Stato sociale anche in questo territorio non sono venuti meno. Riduzione del personale, mancata sostituzione del personale collocato in pensione, la difficoltà di accedere alla varie prestazioni sanitarie, l’eccessiva onerosità dei ticket, un insostenibile intramoenia hanno comportato il peggioramento delle condizioni di lavoro e dei servizi contemplati  nei livelli essenziali di assistenza, se pensiamo che per una mammografia bisogna attendere in media 14 mesi, per un elettrocardiogramma nove mesi, per un intervento chirurgico di ernia del disco o di varici ben due anni. Per non parlare degli errori diagnostici e terapeutici e una cattiva pratica dei medici. Cosa nasconde tutto questo? Una cattiva gestione della cosa pubblica per cui è inevitabile il richiamo a codici deontologici e ad etiche su cui deve fondarsi il rapporto tra cittadini e pubblici amministratori fornendo a tutti la possibilità di accedere a prestazioni sanitarie adeguate o anche 
l’intento di privatizzare la sanità?.  “Non è chiaro –  è stato scritto, infatti –  se si vuole promuovere un modello basato sui fondi integrativi professionali e le mutue o sulle compagnie di assicurazione private. Nel primo caso si tratta di polizze a prezzi accessibili a tutti; nel secondo è la società a determinare se e a quale prezzo vendere la polizza, tenendo conto dell’età e delle condizioni di salute dei singoli”. Sembra addirittura che la Compagnia Generali stia per lanciare in Germania un’assicurazione scontata per chi “giura” di fare sport e mangiare sano e presti il proprio consenso a darne effettiva dimostrazione, accettando di farsi monitorare da un’apposita app. Qui entra in gioco il rapporto tra il difensore civico e la sanità. La legge n. 24 del marzo del 2017 ha istituito la figura del garante del diritto alla salute, le cui funzioni possono essere affidate a livello regionale al difensore civico. Il cittadino potrà trovare nel garante un interlocutore cui segnalare gratuitamente disfunzioni e anomalie del sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria.

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