L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA DIVERSAMENTE ABILI , FRA LE VENTI ASSOCIAZIONI GUIDA DI CIVICRAZIA, HA INCONTRATO IL GARANTE NAZIONALE DELLE PERSONE DIVERSAMENTE ABILI PER CHIEDERE FATTI CONCRETI
Nell’incontro di fine maggio tra il Presidente dell’A.N.I.D.A. Giuseppe Sannino
e il Presidente dell’Autorità Garante Nazionale dei Diritti delle Persone con disabilità avv. Maurizio Borgo e i due altri
componenti del consiglio dell’Autorità Garante Ing. Antonio Pelegatti e prof. Francesco Vaia, sono stati affrontati i temi da sempre “cavalli di battaglia” dell’Associazione Nazionale Italiana Diversamente Abili:
– Legge 68/99 “Norme per il Diritto al lavoro dei disabili”
– Contrassegno H (CUDE)
– “Falsi invalidi”
– legge 67 del 2006 “Misure per la Tutela giudiziaria delle persone con disabilità
– Caregiver.
Da un ampio approfondimento sono emersi alcuni punti fermi:
– lavoro: il disabile con residue capacità lavorative può e deve rappresentare un’opportunità
per l’impresa e quindi “ricchezza no zavorra”;
– CUDE: uniformare le procedure di rilascio a livello
nazionale;
“falsi invalidi”: intervenire con il “bisturi”, con molta determinazione, ma non con la “falce” indiscriminata, travolgendo veri invalidi;
Legge 67/2006: valutare la
totale e corretta applicazione. “La discriminazione è discriminazione!!” anche per casi singoli;
Caregiver: affrontare l’argomento, valutando la situazione del disabile a 360°.
L’A.N.I.D.A. ha chiesto di evitare i soliti “scaricabarile” che troppo spesso si sono registrati in questi anni, trasformando sovente molti pseudoGaranti in inutili “Carrozzoni pubblici” e non mancherà di vigilare.
L’A.N.I.D.A., come al solito, ha chiesto con fermezza: FATTI CONCRETI.
Alessia Esposito, diversamente abile.
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