Mar 14, 2022 | Notizie | 0 commenti

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SOSTENERE LE INIZIATIVE CONTRO GLI SMALTIMENTI ABUSIVIDI RIFIUTI

Quando essere sentinelle non basta ecco che compaiono dei raggi di luce che ci fanno sperare in un mondo migliore

E’ stato molto interessante studiare l’accordo di collaborazione scientifica tra l’istituto superiore della sanità e la Procura della Repubblica di Napoli Nord che ha prodotto un dossier nel dicembre 2020 sull’impatto sanitario degli smaltimenti controllati ed abusivi di rifiuti nei 38 comuni del circondario della Repubblica di Napoli Nord.

L’Accordo di collaborazione scientifica, della durata di 4 anni, è stato “finalizzato allo scambio di dati ed informazioni derivanti dalla sorveglianza epidemiologica della popolazione residente nel Circondario di Napoli Nord, con specifico riferimento agli eccessi della mortalità, dell’incidenza tumorale e dell’ospedalizzazione per diverse patologie, che ammettono fra i loro fattori di rischio accertati o sospetti, l’esposizione a inquinanti” (Art.2, comma 1). L’area oggetto dell’indagine ha riguardato il territorio dei 38 Comuni del Circondario della Procura di Napoli Nord, con una superficie totale di 426 km2 . Su questa area, in base ai dati raccolti disponibili al gennaio 2017, sono stati registrati 2.767 siti interessati da smaltimento controllato o abusivo di rifiuti, anche pericolosi, in 653 dei quali risultano anche avere avuto luogo combustioni illegali. I 38 comuni sono stati categorizzati in base al rischio stimato di esposizione a rifiuti (Indicatore Rischio da rifiuti comunale: IRC). I risultati dell’indagine hanno evidenziato che siti di smaltimento di rifiuti, in particolare quelli illegali di rifiuti pericolosi, incluse le combustioni, hanno avuto un effetto sanitario sulle popolazioni, in termini di causalità e/o con-causalità nell’insorgenza di specifiche malattie. Gli esiti di tali studi hanno ricadute sulla società tutta e inducono all’impegno di tutti non solo della società civile ma soprattutto della parte politica e amministrativa tenuta ad individuare specifici interventi urgenti per bloccare qualsiasi attività illecita e non controllata di smaltimento di rifiuti, con la bonifica dei siti dai rifiuti e le aree limitrofe che possono essere state interessate dai contaminanti rilasciati da questi siti, con l’attivazione di un piano di sorveglianza epidemiologica permanente delle popolazioni, con l’implementazione di interventi di sanità pubblica in termini di prevenzione-diagnosi-terapia ed assistenza. ùTali attività devono essere oggetto, fin dalla loro ideazione, di un piano di comunicazione e condivisione con le popolazioni locali, le associazioni presenti sul territorio, le istituzioni e i governi locali.

Il dossier conclude con l’invito di estendere lo studio eseguito sui 38 comuni a tutti i comuni delle Province di Napoli e Caserta (con l’esclusione dei due capoluoghi, le cui caratteristiche demografiche non sarebbero compatibili con il disegno di studio qui adottato), in modo da disporre di un’adeguata conoscenza dello stato di salute dei territori.

Nello stesso documento, l’Istituto Superiore di Sanità ha dato la propria disponibilità ad estendere il lavoro in questa direzione, confermando il quadro della collaborazione con i Registri Tumori e il Registro Malformazioni della Campania.

Un modello da approfondire ancora e che può dare un utile contributo!

di Annunziata Coppola

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