Ott 5, 2017 | Notizie | 0 commenti

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IL TRAFFICO ILLEGALE DEI CONCORSI

Il traffico illegale dei concorsi

 
Ancora uno scandalo negli ambienti accademici, nelle stanze degli studi universitari. E di scandalo si tratta per la verità che è di nuovo venuta a galla a seguito della nuova indagine della procura di Firenze  per la denuncia di un ricercatore dell’Università della città, che fa riemergere uno stato di agguerrita corruzione, di logiche di spartizione del potere, di inquinamento dei processi e delle procedure concorsuali al limite del mafioso, che sacrifica ad una impunita e reiterata logica di scambio il principio e il valore della meritocrazia. Con la conseguenza di depauperare una collettività di risorse per la sua crescita e competitività, favorendo la fuga di cervelli. Un’indagine, che riguarda le procedure per l’abilitazione scientifica nazionale, che dopo la riforma Gelmini del 2010 costituisce il prerequisito per accedere ai concorsi e diventare docente universitario (ordinario ed associato), e che scopre un ulteriore vaso di Pandora, che svela sistematici accordi corruttivi secondo logiche di spartizione e reciproci scambi di favori. Si va dalla denuncia di corruzione all’induzione indebita alla turbativa del procedimento amministrativo: un disattendere il dettato costituzionale, che salvaguarda il lavoro, che garantisce un principio di giustizia sostanziale, di trasparenza, di correttezza tra rappresentanti e rappresentati. Famiglie, caste, baronie, che detengono i cordoni delle assegnazioni, abilitazioni, affidamenti di incarichi, che percorrono una variegata tipologia di strade della corruzione, nascondendosi dietro facce perbene e “scanni di alta professionalità e rappresentanza”. Quale differenza con losche di malaffare, con sacche di criminalità, con logiche familistiche?
Civicratico il ricercatore che ha denunciato. Civicratica deve essere l’azione di un cittadino sempre più protagonista del proprio ruolo sociale, dell’affermazione dei propri diritti, del controllo che può esercitare nei confronti di chi gestisce il potere pubblico.  Civicrazia è nata e si batte per la trasparenza, per un’etica che coinvolga i pubblici amministratori, da sempre sollecitando la conseguente formulazione di un codice deontologico dei pubblici ufficiali. Un ulteriore passo per la compiutezza della democrazia.

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