La politica e le pubbliche amministrazioni non possono far più finta di nulla: il problema c’è ed è evidente.
In alcuni centri urbani, per le loro incapacità, inizia a diventare sempre più difficile la convivenza tra turisti e residenti.
Molte città, fra cui quelle medie e piccole ma anche tante grandi, non sono pronte ad accogliere un numero crescente di visitatori.
Ciò a partire dalla trasformazione non regolata dallo Stato delle civili abitazioni in case vacanza e b&b: senza regole e interventi idonei emergono gravi criticità.
Questo periodo dell’anno (ma non solo) è una cartina di tornasole particolarmente rappresentativa di ciò che non funziona nella gestione amministrativa del turismo.
L’OVERTOURISM DEVE ESSERE GESTITO
Sullo sfondo il fenomeno dell’overtourism, cioè del turismo di massa che in alcuni casi crea disagi e non opportunità. I servizi offerti (trasporti, pulizia, sicurezza) sono carenti e già deficitari per chi vive la quotidianità.
Insomma, è necessario rivedere la politica turistica al fine di non compromettere la vivibilità delle aree urbane. I residenti, cioè, devono essere maggiormente tutelati.
La presenza di vacanzieri è forte almeno per sei mesi su dodici.
È in questo periodo, quindi, che i Comuni attraverso una gestione programmata a livello nazionale dovrebbero fornire maggiori risposte, magari riuscendo a ragionare su proposte condivisibili e praticabili.
Ci vuole una cabina di regia capace di comprendere le nuove esigenze circa le problematiche emergenti.
Da qui le problematiche crescenti che in alcuni casi possono anche esplodere diventando ingestibili. Occorre quindi una riflessione comune e un’azione urgente tesa a coinvolgere amministratori locali, operatori turistici, vertici delle forze dell’ordine, società di trasporto pubblico e aziende dedite all’igiene urbana.
Occorre un tavolo di concertazione nazionale con ramificazioni a livello regionale e provinciale per pianificare nel tempo e con raziocinio la gestione dei viaggiatori con o senza zaino in spalla
IL TURISMO PRODUCE RICCHEZZA MA VA REGOLATO
Il turismo produce una fetta importante della ricchezza nazionale. Quindi deve ottenere le attenzioni dovute.
Ci sono realtà che vivevano solo grazie a questo importante comparto del terziario ma che da qualche anno, paradossalmente, sono in affanno.
Occorre un nuovo approccio e una nuova visione per riscrivere con una grafia rinnovata il racconto concreto del tempo libero e delle vacanze.
In assenza il caos e il disordine potrebbero farla da padrone, rovinando anche l’immagine talvolta edulcorata delle tante località da “cartolina” che per fortuna affollano lo Stivale.
Non serve neppure un approccio rigido dirigista ma una visione diversa dall’attuale capace di coordinare un settore molto importante e che garantisce la crescita del Pil e dei posti di lavoro.
Di certo anche i residenti ne sarebbero contenti visto che potrebbero usufruire di servizi aggiuntivi a quelli esistenti.
Bisogna, in campo turistico, compiere un salto di qualità. Deve essere una battaglia di civismo tesa a favorire un miglioramento delle condizioni in favore dei cittadini. Servono regole più chiare, più giuste, più eque, non più questo far west dannoso e controproducente.
Pippo Della Corte 





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