PROSEGUIRE DOPO LA VITTORIA DELLA MAMMA DI SILVIA:
ORA L’INFERMIERE SCOLASTICO PER GLI ALUNNI CON DISABILITÀ IN TUTTE LE SCUOLE
La mamma di Silvia, la bimba di Martinsicuro (Teramo), dopo il successo in Abruzzo, non si ferma qui e annuncia: “Aspetto l’incontro con il ministro Schillaci, perché l’Infermiere Scolastico sia inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) e sia nominato in tutta Italia”.
Sonia Costantini di Martinsicuro, mamma di Silvia, sei anni, con una mutazione del gene SCN2A dalla nascita, sta dando voce ai tanti che aspettano l’Infermiere scolastico.
I DIRITTI DEGLI STUDENTI DISABILI
Il caso di Silvia si è ben presto trasformato in una causa collettiva. Infatti, dopo il clamore generato dalla sua vicenda, sono state tante le segnalazioni che lo Sportello Telematico di Civicrazia ha ricevuto da genitori di bambini con disabilità, impossibilitati a frequentare la scuola a causa di questo vuoto normativo nazionale.
L’ordinamento italiano garantisce esplicitamente il diritto all’inclusione scolastica degli studenti con disabilità gravi attraverso la legge 104/1992 e le successive modifiche.
Tuttavia tra la teoria delle leggi e la prassi quotidiana nelle scuole il passo non è sempre breve.
L’assenza di un protocollo nazionale vincolante sull’assistenza scolastica agli alunni disabili determina spesso disparità e mancanze.
Il successo ottenuto in Abruzzo pone le basi per una discussione più ampia a livello parlamentare per introdurre la figura dell’infermiere scolastico in ogni regione, come già avviene in molti altri Paesi europei.
LA VITTORIA IN ABRUZZO COME MODELLO VIRTUOSO
Dopo un anno di attese e persistenti richieste la mamma di Silvia ha ottenuto in Abruzzo un risultato importantissimo per tutti quei bambini con disabilità gravissima che non potevano andare a scuola per mancanza di assistenza infermieristica.
Moltissime le denunce pubbliche, gli incontri e le riunioni. Una petizione su Change.Org, che è ancora aperta, ha già ottenuto più di 16mila firme. Ora, finalmente, c’è l’ufficialità, con un documento datato 25 giugno, al termine di un incontro decisivo.
Finalmente c’è la presenza dell’infermiere a scuola che garantisce ad alunni con disabilità o malattia rara attività sanitarie.
Si tratta di un risultato storico e di una concreta attuazione di diritti sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
LA SITUAZIONE IN ITALIA: SERVIZI DI INFERMERIA SCOLASTICA E DISPARITÀ TERRITORIALI
L’attivazione del servizio in tutto l’Abruzzo mette in evidenza una realtà nazionale ancora disomogenea.
Se alcune regioni come Emilia-Romagna, Toscana o Lombardia hanno comunque già sperimentato da anni il modello dell’infermiere scolastico, in molte parti d’Italia i servizi restano lacunosi o affidati all’intraprendenza delle singole famiglie o degli enti locali.
La mancanza di linee guida univoche, la carenza di fondi, la frammentazione tra sanità e scuola rendono l’accesso a questi diritti un percorso ad ostacoli.
L’esperienza abruzzese può, dunque, ora costituire uno stimolo importante per promuovere uguaglianza e inclusione in tutte le scuole d’Italia.
LA FORZA DEL CORAGGIO E DELLA DETERMINAZIONE:
OCCORRE L’INFERMIERE SCOLASTICO
Questo cammino virtuoso iniziato nel piccolo comune abruzzese di Martinsicuro dimostra che la passione e la determinazione di una una persona possono essere il motore di cambiamenti epocali, quando trovano ascolto nella comunità e nelle istituzioni.
La battaglia per l’infermiere scolastico diventa così una storia di successo non solo per la piccola protagonista e la sua famiglia, ma per tutti i/le giovani che devono ora finalmente accedere allo studio con il giusto supporto.
Civicrazia chiede di realizzare, pienamente e subito, il principio di eguaglianza nelle scuole italiane, permettendo a tutte le bambine e a tutti i bambini, nessuno/a escluso/a, di essere protagonisti/e della loro crescita e del loro futuro.
Annamaria Gelormini, Infermiera. 





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