Lug 3, 2025 | Battaglie | 0 commenti

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DOCENTI CIVICRATICI IN PRIMA LINEA

“Docenti Civicratici in Prima Linea: I Custodi della Democrazia nella Scuola che Cambia”

 

 

Un Ruolo Sempre più Strategico

 

 

Nel cuore della scuola italiana, i docenti si trovano oggi a fronteggiare una trasformazione profonda. Non si tratta solo di aggiornamenti normativi o di nuove metodologie didattiche, ma di una vera e propria ridefinizione del loro ruolo sociale. In un’epoca segnata da crisi educative, dispersione scolastica e sfide digitali, l’insegnante è chiamato a essere guida, mentore e cittadino attivo. Ad essere Civicratico insomma.

 

 

Le Ultimissime dal Mondo della Scuola

 

Negli ultimi giorni, il panorama scolastico ha visto importanti aggiornamenti:

Sono state pubblicate le graduatorie definitive del concorso PNRR2 per infanzia, primaria e secondaria.

Il TFA sostegno X ciclo ha aperto le iscrizioni per oltre 70.000 posti, ma con tempi ristretti e costi non rimborsabili.

Il CSPI ha espresso parere critico sulle nuove Indicazioni Nazionali per il primo ciclo, che prevedono il ritorno del latino e una maggiore enfasi sulla storia come disciplina identitaria.

È in corso il concorso per insegnanti di religione cattolica, con prove scritte fissate per metà luglio.

Le graduatorie ATA 24 mesi sono in aggiornamento, con possibilità di reclamo entro 10 giorni.

Queste novità non sono meri adempimenti burocratici: incidono direttamente sulla qualità dell’insegnamento, sulla motivazione dei docenti e sulla percezione sociale del loro ruolo.

 

Civicrazia e la Visione della Scuola

 

Per Civicrazia, la scuola è il primo presidio democratico del Paese. E i docenti ne sono le sentinelle più preziose. Non basta trasmettere nozioni: occorre formare coscienze, stimolare il pensiero critico, educare alla legalità e alla partecipazione.

Un docente civicratico:

Promuove il dialogo e il rispetto delle regole condivise.

Rifiuta l’indottrinamento e valorizza la pluralità delle opinioni.

Si fa portavoce delle esigenze della comunità scolastica, anche oltre le mura dell’aula.

Che Cosa Serve Davvero ai Docenti?

Civicrazia propone un’agenda concreta per restituire dignità e centralità ai docenti:

Formazione continua gratuita e di qualità, non imposta ma scelta.

Procedure concorsuali trasparenti, con criteri meritocratici e tempi certi.

Partecipazione attiva dei docenti alle scelte educative locali, attraverso consulte, forum e strumenti digitali deliberativi.

Tutela della salute mentale e del benessere lavorativo, con sportelli di ascolto e riduzione del carico burocratico.

Docenti e Territorio: Un’Alleanza da Rilanciare

La scuola non può essere un’istituzione isolata. Serve una rete tra scuola, famiglie, enti locali e terzo settore, in cui i docenti siano protagonisti e non semplici esecutori. Progetti di educazione civica, laboratori di cittadinanza attiva, percorsi di legalità e sostenibilità devono vedere gli insegnanti al centro, con risorse adeguate e riconoscimento pubblico.

 

Una Scuola per il Futuro

 

Una scuola che educa alla democrazia è una scuola che non marginalizza i suoi docenti, ma li valorizza come alleati nella costruzione del bene comune. In un’Italia che vuole crescere in giustizia, equità e partecipazione, non c’è futuro senza docenti liberi, competenti e ascoltati.

 

 

Un Patto Civicratico per la Scuola di Domani

 

In un sistema democratico evoluto, la scuola non è solo un’istituzione educativa: è il luogo in cui si costruisce la cittadinanza attiva e si coltiva il futuro della Repubblica. È qui che prende forma l’Italia che verrà. Per questo Civicrazia propone il Patto per la scuola, in cui il docente non sia mai più lasciato solo, ma riconosciuto come soggetto protagonista del cambiamento.

 

 

Una scuola civicratica:

 

Ascolta la voce di chi la vive ogni giorno.

Agisce con trasparenza, partecipazione e competenza.

Fa dei docenti non solo educatori, ma architetti di una società più giusta.

Solo valorizzando chi educa si può rigenerare il tessuto civile del nostro Paese. E oggi, più che mai, la democrazia ha bisogno della scuola. E la scuola ha bisogno di docenti ascoltati, liberi e forti.

Loredana Amore, docente.

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