CIVICRAZIA IN AZIONE CONTRO LA RIDUZIONE UE DEGLI INDENNIZZI PER I RITARDI AEREI.
Il Consiglio dei Trasporti dell’Unione Europea ha deciso alcune modifiche al regolamento 261/2002 sul trasporto aereo che modifica i meccanismi di indennizzo rendendoli più complicati. La denuncia di Civicrazia non tarda ad arrivare in quanto il Consiglio dei Trasporti dell’Unione Europea ha deciso alcune modifiche al regolamento 261/2002 sul trasporto aereo che modifica i meccanismi di indennizzo rendendoli più complicati e riducendoli.
SERVIRANNO PIÙ ORE DI RITARDO DEL VOLO AEREO PER AVERE UN INDENNIZZO DALLE COMPAGNIE E I TETTI PER I RIMBORSI SARANNO PIÙ BASSI.
Il testo è ora all’esame dell’Europarlamento. A lanciare l’allarme è Civicrazia che è subito intervenuta, evidenziando che si tratta di una vera follia. Tale testo rappresenta un danno enorme per i consumatori. I Civicratici hanno avviato una battaglia, anche legale, per contrastare tale norma, In particolare si riduce da 600 e 500 euro l’indennizzo in caso di ritardo, che ora è fissato a tre ore e che in futuro dovrà essere tra le quatto e le sei ore a secondo della lunghezza della tratta. Non solo: vengono, infatti, introdotti anche dei limiti ai rimborsi per una riprotezione su altri vettori in caso di cancellazione del volo.
TAGLIATI IN MODO NETTO I DIRITTI DEI PASSEGGERI, CIVICRAZIA E’, COME SEMPRE, APERTAMENTE A FAVORE DEI CONSUMATORI.
Civicrazia evidenzia che tale disciplina è assurda: i risarcimenti saranno non solo di importo inferiore, fino a un massimo di 500 euro, ma anche più difficili da ottenere, poiché scatteranno solo in caso di ritardo superiore alle 6 ore per i voli oltre i 3.500 chilometri, e solo dopo 4 ore per i voli sotto i 3.500 chilometri. Pertanto, come ha sottolineato Civicrazia, un’enorme fetta di passeggeri, pur subendo disagi enormi, rimarrà tagliata fuori dagli indennizzi. Civicrazia contrasta in ogni sede le nuove norme al vaglio dell’Ue, e ha avviato una mobilitazione in sede europea con la partecipazione di tutte le associazioni dei consumatori comunitarie per impedire lo ’scippo’ dei diritti dei consumatori.
Giovanna Domini, Avvocato 
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