ATTENTI AGLI EFFETTI DELLE RADIOFREQUENZE SUL NEUROSVILUPPO
INTRODUZIONE
I rischi per la salute correlati all’esposizione alla frequenza 900 MHz (2G) rimangono non pienamente tutelati secondo gli attuali standard normativi. La ricerca sui potenziali effetti a lungo termine è in corso, in particolare con l’aumento dell’uso delle reti mobili e dei dispositivi wireless.
OBIETTIVI DI UNA RECENTE RICERCA
Un recente studio scientifico ha indagato gli effetti dei livelli di esposizione non termica dei campi elettromagnetici a radiofrequenza (RF-EMF) dei telefoni cellulari a 900 MHz (2G) sullo sviluppo neurologico dei roditori. In vivo, sono stati valutati gli effetti dell’esposizione pre e postnatale a un tasso di assorbimento specifico (SAR) di 0,08 e 0,4 W/kg sul profilo proteomico al giorno postnatale 0 (PND 0). Il fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF), le cellule proliferative BrdU+, la sinaptogenesi e lo stress ossidativo nell’ippocampo e nella corteccia dei cuccioli di ratto sono stati studiati al PND 8 e al PND 17. (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40907581/)
CONCLUSIONI
I risultati della ricerca suggeriscono che gli eventi cellulari chiave per l’ontogenesi cerebrale sono suscettibili di subire cambiamenti con l’esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza (RF-EMF) a 900 MHz durante le prime fasi dello sviluppo. Ciò avvalora l’ipotesi che il sistema nervoso centrale in fase di sviluppo sia vulnerabile all’esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza nei roditori alle soglie regolamentari. Politiche di prevenzione per l’utilizzo di sorgenti a radiofrequenza devono essere messe in atto urgentemente, soprattutto a protezione dei più giovani
dr. Paolo Orio. 





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