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SEMPLIFICAZIONI BUROCRATICHE: SI’, A PATTO CHE SIANO EFFETTIVE

A partire dal 1 aprile chi avvia una nuova impresa può usufruire del nuovo sistema unificato di comunicazione, ovvero di ComUnica. Si tratta di un’applicazione con cui vengono “assemblati” tutta una serie di adempimenti burocratici nei confronti di diverse amministrazioni. Le comunicazioni relative ad inizio, variazione e cessazione di impresa, che prima erano rivolti separatamente a Rea, Agenzia dell’entrate, Inps e Inail, sono dunque unificate grazie al nuovo software. Così anche parte delle trasmissioni verso le Camere di Commercio, tramite il canale Telemaco. Una semplificazione che si rivolge a molte figure professionali: notai, commercialisti, consulenti del lavoro, direzione provinciale del lavoro, società di servizi, associazioni di categoria delegate e semplici imprenditori.
Di fatto il software realizzato da Infocamere permette il trasferimento delle pratica tra i vari soggetti; più complicato è invece chi deve apporre la firma digitale nelle varie sezioni della comunicazione. Altrettanto complesso è l’utilizzo di ComUnica per operazioni societari straordinarie, l’apertura di unità locali con dipendenti: la semplificazione ipotizzata rischia di rivelarsi un controsenso finendo con l’allungare i tempi già lunghi della burocrazia. Senza parlare dei gap informatici legati all’utilizzo di un’applicazione Java che deve essere ogni volta scaricata e dal fatto che, nonostante la digitalizzazione della comunicazione, più volte chi compila ComUnica si ritrova a dover digitare inutilmente gli stessi dati della pratica.
Civicraticamente, l’augurio è che le buone intenzioni si traducano in semplificazioni utilizzabili a pieno dai cittadini e non in ulteriore sprechi di denaro pubblico.

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